LAVORO PRECARIO FILM MUSICA SCRITTI

Ci avviciniamo a questa giornata ricordata in molti paesi del mondo come una giornata di presa di consapevolezza della condizione umana nella società moderna e industrializzata.

Data di pubblicazione:
25 Agosto 2020
LAVORO PRECARIO FILM MUSICA SCRITTI

Il lavoro sarà ricordato in tutte le sue forme, in questi giorni, con eventi, film, concerti: la nostra escursione, invece, propone una serie di interventi in merito a quel lavoro al limite che è il lavoro "precario" e mai come in questo periodo di salute pubblica esso ha nome più appropriato.

Il lavoro: questa condizione a cui sempre l'uomo, nel corso dei secoli, ma specialmente l'uomo moderno, deve sottostare per il proprio sostentamento e per lo sviluppo della società. 

 

Una testimonianza dell'importanza del lavoro ci viene dai Fratelli Lumière, inventori del cinema, in uno dei loro primi "girati":  La Sortie de l'Usine Lumière à Lyon.

Ma tanto i testi letterari quanto i film, per tutto il Novecento, hanno trattato e descritto il lavoro nella società moderna; come non citare il  Charlie Chaplin in fabbrica nel film Tempi Moderni del 1936.

 

Ma negli anni Settanta, in Italia, anche la letteratura assume dei tratti "industriali", si interessa del lavoro, della catena, ne parla e ne tratta: a portare queste tematiche anche di fronte a un'ampia platea sono opere come  La chiave a stella, di Primo Levi o, prendendo anche un esempio dal cinema  La Classe Operaia Va In Paradiso di Elio Petri, con Gian Maria Volonté e Mariangela Melato.

 

Ma è arrivando ai giorni nostri che il posto precario, non più fisso, crea una nuova generazione di lavoratori: nell'intervista che vi proponiamo  Michela Murgia parla del precariato commentando il film di Paolo Virzì "Tutta la vita davantitratto da un suo romanzo, "Il mondo deve sapere": la cronaca di un mese di lavoro a un call center per cercare appuntamenti di presentazione di un elettrodomestico da vendere. Graffiante e tenero insieme: fa ridere e fa pensare.

Un'altra prospettiva, è offerta da un altro film interessante:  L'Intrepido di Gianni Amelio, con Antonio Albanese, in cui il precariato è raccontato attraverso una voce differente rispetto al film di Virzì.

 

E continuiamo il racconto attraverso i film passando per un altro romanzo: Generazione mille euro, di Antonio Incorvaia, da cui il regista Massimo Venier ha tratto il film  Generazione 1000 euro: quattro giovani coabitano a Milano, e ciascuno impegnato nella lotta per un lavoro che è sempre precario; poi ancora  Il vangelo secondo Precario, di Stefano Obino: quattro storie di difficoltà quotidiane, e un santo patrono all'altezza della situazione: San Precario; e infine  Fuga dal call center, di Federico Rizzo in cui l'incertezza del futuro può minare la serenità della vita di una giovane coppia.

 

Vogliamo concludere e salutarci con due poesie di Valerio Magrelli, a cui vi lasciamo:

 

"Giovani senza lavoro"

di Valerio Magrelli

 

I

Giovani senza lavoro

con strani portafogli

in cui infilare denaro

che non è guadagnato.

 

Padri nascosti allevano

quella sostanza magica

leggera e avvelenata

per le vostre birrette.

 

Condannati a accettare

un regalo fatato

sprofondate nel sonno

mortale dell'età,

 

la vostra giovinezza,

la Bella Addormentata,

langue nel sortilegio

di una vita a metà.

 

II.

Giovani senza lavoro

chiacchierano nei bar

in un eterno presente

che non li lascia andar.

 

Sono convalescenti

curano questo gran male

che li fa stare svegli

senza mai lavorare.

 

Di notte sono normali,

dormono come tutti gli altri

anche se i sogni sono vuoti

anche se i sogni sono falsi.

 

Falsa è la loro vita,

finta, una pantomima

fatta da controfigure,

interrotta da prima.

 

Ultimo aggiornamento

Venerdi 26 Luglio 2024